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I Dintorni

Vacanze in movimento

Asinara

Stretta ed allungata sull'asse nord-sud, l'isola dell'Asinara si presenta con una lunga linea di costa molto frastagliata, spezzata da spiagge e cale dalle acque cristalline e dalla finissima sabbia bianca (come cala Sant'Andrea, cala Sabina e cala Arena) ed una vegetazione caratterizzata dalla macchia mediterranea, con lentischio, ginepro, cisto e lecci.
Nota con il nome poco accattivante di "Isola del Diavolo", fu utilizzata come stazione di quarantena e campo di detenzione per prigionieri austriaci nella prima guerra mondiale, e sede del principale supercarcere italiano durante gli anni '70, fino all'istituzione del Parco Nazionale e Area Marina Protetta nel 1997.

Il molo dei Fornelli è il principale approdo sull'isola. Superato il centro di accoglienza e il Centro di Recupero per Tartarughe Marine dell'Asinara del CTS, in prossimità del molo, si raggiunge l'ex carcere di massima sicurezza.
La visita può avvenire esclusivamente tramite le motonavi autorizzate dall'Ente, le imbarcazioni per la Pesca-Tursimo, dei charter a vela e catamarano o i diving center.

Proseguendo lungo l'unica strada si giunge a Cala Reale. Quì sorgeva un'importante lazzaretto che aveva il compito di accogliere gli equipaggi delle navi colpite da malattie infettive; ed il Palazzo Reale, utilizzato dai Reali di Savoia per le loro permanenze sull'isola.

Altra tappa della visita è, senza dubbio, Cala d'Oliva: unico vero centro abitato sull'isola.
Arrivando via terra da Trabuccato, o via mare, il Villaggio di Cala d'Oliva appare quasi improvvisamente, abbagliante per il colore bianco delle case. Il borgo è costituito da edifici bassi ad uno e due piani nella parte "vecchia", adibiti ad abitazioni delle guardie carcerarie; mentre la zona più "alta", dove si concentravano le attività strettamente legate alla vita del carcere, è caratterizzata da volumetrie più importanti.

Poco più su, il Super-Carcere, utilizzato durante gli Anni di piombo per la reclusione di membri delle Brigate Rosse e di molti boss mafiosi sottoposti al regime del carcere duro. Tra i reclusi vi fu anche Totò Riina e il capo della nuova camorraorganizzata Raffaele Cutolo. Questo carcere può considerarsi la seconda Alcatraz in quanto solo Matteo Boe, bandito sequestratore sardo, riuscì a fuggire. Questo ne fece il carcere con il minor numero di evasioni al mondo.

All'Asinara soggiornarono anche i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che trascorsero un breve periodo nella casetta bordeaux vicino al mare, nella foresteria nuova di Cala d'Oliva durante il maxi-processo (i due giudici dovettero pagare allo Stato le spese della loro permanenza sull'isola).

L'isola è di notevole importanza anche sotto il profilo faunistico: vi abitano stabilmente rare coppie di volatili, oltre quattrocento mufloni, un centinaio di cavalli allo stato brado, diverse centinaia di cinghiali sparsi nella macchia mediterranea ed una popolazione del famoso asinello albino, esclusivo dell'isola.

Argentiera

La Sardegna non è soltanto mare, è un’isola che nasconde segreti, storie e un entroterra ricco di luoghi che vogliono essere ricordati così come erano allora. Argentiera, tra Alghero e Stintino, è uno di questi; un luogo che parla, trascina con se e racconta il passato.

Zona ricchissima di oro e argento, nel 1840 apre la miniera, attraverso la quale il piccolo villaggio di minatori viveva e prosperava grazie alle pepite estratte. Arrivarono a scavare anche oltre i 700 metri di profondità; ma la troppa vicinanza al mare, con l’erosione delle rocce, causò crolli devastanti nei quali morirono tantissimi uomini.

Qui, fino al 1963, si estraeva l’argento. Oggi il villaggio dell’Argentiera – che visse il suo periodo migliore negli anni quaranta – è in parte abbandonato. A seguito di un necessario restauro strutturale, ruderi e nuove abitazioni convivono in modo poco armonico, dando al luogo una strana atmosfera. Resta comunque uno dei posti ideali per lunghe passeggiate tra natura, mare e archeologia industriale.

Numerosissime sono le leggende che appartengono a questo luogo, ma per capire fino in fondo l'energia carica di suggestione e fascino, bisogna vederla con i propri occhi.

Alghero

Alghero, capitale della Riviera del Corallo, conserva intatte le tradizioni e la lingua della Catalogna, da cui è stata dominata per secoli. Definita "La piccola Barcellona", di parla la lingua catalana e tutto guarda verso il mare immenso e blu in direzione della Spagna. Il momento più sentito dell'anno è quello della Settimana Santa, con i suggestivi riti della tradizione spagnola.

Spiagge infinite si sabbia fine e bianchissima, antico borgo catalano sul mare, un'infinità di colori e paesaggi, sole e temperature miti tutto l'anno, storie e leggende di antiche civiltà, il suono dell'antica lingua catalana, il fascino della vela, l'avventura degli sport più estremi e ancora… sentierismo, ciclo-escursionismo, trekking, le tradizioni dei sapori antichi rivisitati da gusti contemporanei e poi il mare: anima della città.

Grotte di Nettuno - Alghero

Nel cuore del promontorio di Capo Caccia si aprono gli scenari fiabeschi del mondo sotterraneo della Grotta di Nettuno.
Gioiello naturale tra i più affascinanti di tutto il bacino Mediterraneo, la grotta è una vera e propria meraviglia geologica che richiama ogni anno più di 150 mila visitatori.

È accessibile via mare con il servizio della Linea Grotte o via terra percorrendo la "Escala del Cabirol" (scala del capriolo), una scala a rampe di circa 660 scalini "scavata" sul costone del promontorio.

Bosa

Abitata fin dall’epoca fenicia e poi colonizzata dai romani, Bosa sorge nella valle del fiume Temo, l'unico navigabile in Sardegna. La città è famosa per la lavorazione e l’esportazione del corallo, così come per la lavorazione dei tessuti, per i ricami di filet e per i cesti intrecciati in asfodelo.

Il paese è immerso nelle verdeggianti vallate della Planargia, zona particolarmente rinomata per la tradizione enogastronomica e per la qualità dell’olio e dei vini. Uno fra essi, la Malvasia, ha meritato anche il marchio DOC, e gli è stato dedicato un itinerario che parte da Bosa e raggiunge gli altri paesi produttori di questo vino, ossia Modolo, Magomadas, Suni e Flussio.

Per gli amanti del trekking e del birdwatching, è possibile ammirare lo spettacolo offerto dalla Riserva naturale di Badde Aggiosu, Marrargiu e Monte Mannu. Per gli amanti dello snorkeling, invece, è consigliata una visita al Parco Biomarino di Capo Marrargiu.

Il Castello dei Malaspina, sul colle di Serravalle, contiene al suo interno una chiesa, la Chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos, che conserva affreschi della scuola catalana.

Nei pressi del paese si trova la spiaggia di Bosa Marina, che si è aggiudicata cinque vele nella Guida Blu di Legambiente. Dalla spiaggia si ammira la Torre del Porto dell'Isola Rossa, in stile aragonese mentre, da nord a sud si presentano 40 km di costa incontaminata dove il mix di sabbia chiara e roccia regalano al mare colori che vanno dal turchese al verde smeraldo.

La manifestazione più importante della cittadina è, senza dubbio, il carnevale di Bosa. Uno degli eventi più caratteristici e folkloristici della Sardegna, nella quale viene coinvolta l’intera comunità.

Castelsardo

Suggestiva cittadina che sorge sul mare, e proprio il mare ne ha segnato la storia. Il paese è stato utilizzato come roccaforte difensiva e punto strategico di controllo. L’antico borgo conserva ancora la sua struttura di roccaforte medievale, con imponenti bastioni, ripide scale e strette vie.
Sulla sommità dell’altopiano si erge la fortezza del Castello dei Doria, che ospita il Museo dell’intreccio mediterraneo.
La città è famosa per i riti della Settimana Santa, con evidenti influenze spagnole, che richiamano fedeli da tutta la Sardegna.